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18 ottobre 2012

Gusto Nobile


Vuoi tu prendere questo risotto come tuo legittimo piatto per amarlo e onorarlo nel bene e nel male, in inverno e in estate, caldo o freddo, con formaggi o funghi, tutti i giorni della tua vita finchè morte non vi separi?
Sì, lo voglio. Correva l’anno 1958.


Entrando, l’idea di una marcia nuziale in sottofondo potrebbe sfiorarvi e infatti credo proprio che Villa Maria Luigia a Collecchio (PR) sia luogo di numerosi banchetti matrimoniali: un cancello ai piedi di un colle ed una maestosa salita tra palmette, ghiaia e luci soffuse, vi faranno percorrere qualche attimo di esaltazione. Vi faranno anche pensare al portafoglio tanto che quasi quasi tornereste indietro e invece…

Presenza fissa all’interno della guida Michelin e Gambero Rosso, la famiglia Ceci porta avanti sapientemente da moltissimi anni la capacità di creare un perfetto mix di sapori tradizionali e contemporanei, in un contesto elegante, ma confortevole.
Un tempo residenza di caccia della duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla -nonché moglie di Napoleone- è inoltre socio dell’Unione Ristoranti del Buon Ricordo e qui mi ricollego alla promessa di matrimonio iniziale, ma capirete meglio tutto tra poco.

Oltre all’insigne contesto e all’estrema professionalità del personale (solo il proprietario a servire ai tavoli essendo in pochi), la qualità del cibo è davvero da elogiare.
Si inizia con una piccola entrée: terrina di faraona. Non tanto nell’aspetto, quanto nel gusto ricorda molto la cima genovese, per niente pesante è un piacevole inizio.


Tra gli antipasti mi colpisce questa battuta a coltello di capriolo,
zuppetta di asparagi e uovo in camicia rivelatosi davvero notevole.


La carne è appena scottata e quindi mantiene l’interno crudo, l’uovo da rompere e gustare mescolato alla zuppetta molto lenta, delicatissima.

Arriviamo al primo, il piatto del Buon Ricordo: Risotto vialone nano con quaglia farcita


Eccellente cremosità insaporita dal fondo di cottura della quaglia ripiena di salsiccia e fegatini. Un piatto nobile, una delizia.

Diversi i secondi interessanti, ma opto per tagliata di capocollo di maiale nero, caramello di miele e birra di lambrusco accompagnato da indivia brasata.


Un giusto accostamento dolce-amaro, per mio gusto personale il miele era un po’ invasivo, la cottura perfetta.

Arrivando ai dolci una vera esplosione di gusto a completare la soddisfazione in corso, con questi bignè caramellati ripieni di crema al caffè con gelato allo zabaione


Rompendo il bignè la crema calda si unisce al gelato sciogliendolo in parte e formando una crema deliziosa.

Ottima la cena e ottimo il vino in accompagnamento, un Pantera del 2004 che assaggiavo per la prima volta: barbera, bonarda e pinot nero. Molto corposo e versatile.

Decisamente consigliato, decisamente ci tornerei, però accendete il riscaldamento!
(molto azzeccata anche la scelta musicale...)

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